
La tanto attesa estate sta arrivando: le giornate si allungano e il caldo inizia a far sognare spiagge cristalline o belle cime da raggiungere per godersi insieme alla famiglia relax e meritato riposo. Ma anche la più allegra delle stagioni nasconde delle insidie che possono rischiare di compromettere l’esito delle vacanze. Per evitare di farsi cogliere impreparati, Linea MammaBaby® ha pensato a dei pratici consigli da seguire per rendere l’estate al mare o in montagna perfetta e indimenticabile.
BAMBINI AL MARE
La pelle dei bambini in estate
L’esposizione alla luce solare nelle ore meno calde è utile all’organismo perché stimola la produzione di vitamina D, ha un effetto antidepressivo e migliora di alcune dermatosi come la dermatite atopica, la psoriasi e la vitiligine. La cute però deve essere sempre protetta con attenzione, soprattutto nei bambini, in quanto la quantità di melanina prodotta è minima nelle prime fasi della vita per poi aumentare progressivamente con lo sviluppo. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione intensa in giovane età (al di sotto dei 15 anni) senza protezione solare amplifica il rischio di sviluppare tumori della pelle in età adulta.
Durante l’esposizione su una spiaggia si assorbe una quantità di raggi ultravioletti A UVA 100 volte superiore agli ultravioletti B e perciò, nonostante la capacità degli UVA di indurre tumori della pelle sia notevolmente inferiore a quella degli ultravioletti UVB, si comprende l’importanza di utilizzare degli schermi solari protettivi nei confronti di tutto lo spettro degli ultravioletti. Il fattore di protezione deve essere sempre elevato, la crema deve essere resistente all’acqua e al sudore e deve essere ben tollerata a livello cutaneo. Ricordiamo che, soprattutto nei bambini più piccoli e nei soggetti con fototipo chiaro, è possibile che si verifichino eritemi e scottature anche a fronte di esposizioni apparentemente “banali” (es: passeggiata al parco) quindi è bene applicare la protezione solare anche in città durante i mesi estivi.
Attenzione a eritemi, scottature e impetigine contagiosa
Alcuni soggetti, in particolare in età pediatrica ma anche alcuni adulti, in seguito all’esposizione ai raggi solari possono sviluppare un eritema cutaneo. L’eritema si manifesta con un arrossamento della pelle, associato molto spesso a modesto edema e prurito. Sfortunatamente questi sintomi non compaiono immediatamente, ma a distanza di qualche ora dall’esposizione solare. Questa caratteristica non ci consente quindi di renderci conto immediatamente di quello che sta accadendo alla nostra cute. Per questo motivo è fondamentale proteggerci sempre con una crema solare adeguata prima della esposizione: spalmare di crema il nostro bambino dopo un’ora che corre in spiaggia potrebbe essere troppo tardi.
Un altro tipico problema estivo è l’impetigine, una malattia infettiva che richiede sempre una diagnosi corretta ed una terapia tempestiva. E’ causata da alcuni batteri che vengono a contatto con zone di cute lievemente lesionata e quindi possono penetrare nel nostro organismo e proliferare. Le lesioni interessano generalmente le zone scoperte, come il viso, il collo, le mani e le estremità. Si manifesta con piccole bolle rosse circondate da un alone eritematoso. Quando la vescicola si rompe si osserva prima la fuoriuscita di pus e, successivamente, la formazione di una crosta giallastra. Essendo una malattia causata da batteri richiede sempre un trattamento antibiotico. In base all’estensione e alla severità dei sintomi il pediatra potrà optare per un trattamento antibiotico solo locale o per via orale. E’ importante sapere che l’impetigine è una patologia contagiosa e pertanto è importante osservare tutte le norme igieniche per evitarne la diffusione nel contesto familiare o nella comunità frequentata.
In quali ore della giornata è meglio recarsi in spiaggia e quali accortezze è bene prendere?
Evitare l’esposizione al sole tra le ore 11.00 e 16.00, quando è maggiore la concentrazione dei raggi UV. Applicare ripetutamente le creme protettive con fattori di protezione elevati (ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno) in buona quantità su tutte le zone di cute esposte è una norma che previene gli arrossamenti, inoltre si dovrebbe aumentare progressivamente la durata dell’esposizione di 15-30 minuti al giorno evitando le posizioni immobili: è assolutamente sconsigliato fare dormire il bambino al sole. Una brava mamma deve proteggere non solo la pelle dei più piccoli ma anche i suoi occhi, con occhiali certificati contro i raggi UV oppure con cappelli con visiera. L’ombrellone e il bagno in acqua NON sono una protezione efficace. Infine, prestare attenzione alle proprietà fotosensibilizzanti di alcuni prodotti (farmaci, profumi) che i nostri bambini utilizzano o assumono.
Dermatite da pannolino in estate
La dermatite da pannolino è una infiammazione della cute localizzata nella regione genitale e nelle pieghe che si manifesta come un arrossamento della cute, più o meno associato a piccole lesioni papulari e talvolta con presenza di piccole aree di macerazione. La causa più comune e frequente è una semplice irritazione causata dallo sfregamento del pannolino che talvolta non viene cambiato con adeguata frequenza; questo fa in modo che il ristagno di feci e urina stia troppo tempo a contatto con la cute del bambino portando a irritazione locale. In alcuni casi, alla semplice dermatite irritativa, si possono sovrapporre delle vere e proprie infezioni, di natura batterica o micotica, che richiedono un trattamento farmacologico specifico.
In linea generale per prevenire l’insorgenza della dermatite è bene lavare accuratamente la zona con acqua tiepida e detergenti delicati, cercare di cambiare spesso il pannolino, evitare l’applicazione di terapie topiche antibiotiche, antimicotiche o cortisoniche se non esplicitamente consigliato dal pediatra o dal dermatologo.
Precauzioni per i neonati in spiaggia
Possiamo portare in spiaggia un neonato ma facendo moltissima attenzione, poiché la pelle è molto delicata e facilmente irritabile dal sole. La permanenza in spiaggia deve essere ridotta ai minimi termini, al massimo un’ora e solo al mattino presto o nel tardo pomeriggio, evitando tassativamente l’esposizione diretta ai raggi solari. Nonostante questo, la crema solare deve essere utilizzata anche sui neonati, infatti l’ombrellone e la copertura della culla non sono sufficienti a proteggere completamente dai raggi ultravioletti.
Facciamo molta attenzione alle temperature: i neonati si disidratano con grande facilità, quindi è bene integrare i liquidi persi facendo bere più volte il piccolino. Sempre per lo stesso motivo bisogna evitare la spiaggia durante le giornate molto calde ed afose.
In considerazione della estrema delicatezza della cute in questa fascia di età, é sempre bene chiedere consiglio al proprio pediatra o al dermatologo di fiducia per avere delle indicazioni sul tipo di prodotto da applicare.
Bambini in altitudine
I bambini e la montagna
Il bambino sano, di età maggiore di 1 anno, può soggiornare a qualsiasi altitudine inferiore a 2500 m. E’ consigliabile non superare i 1500m nei bambini sani di età inferiore 1 anno, ma si può arrivare anche a 2000 m gradualmente a piedi (non in funivia): mal di testa, insonnia, stanchezza, perdita di appetito e nausea sono segno di scarso adattamento all’altitudine, in questo caso è necessario fare una sosta e se i sintomi persistono scendere a valle. L’escursione in montagna è da escludere per tutti i bambini che soffrono di patologie che controindicano passeggiate ad alta quota, come cardiopatie e patologie respiratorie gravi. L’altitudine e la neve potenziano l’effetto delle radiazioni solari, è quindi importantissimo proteggere la pelle esposta e gli occhi.
I neonati possono prendere l’aereo?
Il viaggio in aereo è sconsigliato ai neonati, soprattutto quelli prematuri, e nei bambini affetti da una cardiopatia importante a causa della riduzione della quantità di ossigeno ad alta quota.
In fase di decollo e atterraggio i bambini possono essere disturbati a causa degli sbalzi di pressione: non cerchiamo di farli addormentare a tutti i costi perché il risveglio causato dall’eventuale dolore all’orecchio potrebbe essere un po’ traumatico. E’ invece utile far succhiare il ciuccio/il seno o caramelle nei bambini più grandi perché il movimento della mandibola aiuta l’orecchio a non chiudersi.
Dato che l’aria dell’aereo è molto secca offrite spesso da bere al bambino e fatelo camminare per qualche minuto ogni ora. Il cambiamento del fuso orario può disturbare il sonno e il ritmo dei pasti nei primi 2-3 giorni di vacanza.
Ricordiamoci di tenere i farmaci di cui potremmo aver bisogno durante il viaggio nel bagaglio a mano, in modo che siano a nostra immediata disposizione. Non dimentichiamo che i flaconi non possono avere un contenuto liquido superiore ai 100 ml. In alcuni casi particolari può essere necessaria una dichiarazione del pediatra di base sulla necessità di avere a portata di mano alcune tipologie di farmaco, in base alla patologia del bambino.
Se abbiamo in programma un viaggio all’estero, magari in paesi esotici non scordiamoci di verificare con largo anticipo l’eventuale necessità di effettuare alcune vaccinazioni, in modo da poterle programmare per tempo.
I “must have” da non dimenticare e mettere in valigia
Quando si deve stare lontani da casa, anche solo per pochi giorni, è bene avere con sé una piccola scorta di farmaci che potrebbero esserci utili in caso di necessità.
– Termometro e antipiretici (paracetamolo/tachipirina).
– Soluzioni reidratanti orali, da usare per prevenire la disidratazione in caso di vomito o diarrea.
– Soluzione fisiologica (per lavaggi nasali/per la pulizia delle palpebre in caso di congiuntivite…).
– Antisettico topico per la detersione di ferite o abrasioni cutanee + qualche cerotto + un pacchettino di garze .
– Antistaminico via orale e crema cortisonica e antibiotica per la gestione di eventuali reazioni allergiche (solo dopo indicazione e prescrizione medica).
Particolare menzione per i bambini con patologie croniche (asma, diabete…) o con patologie che potrebbero richiedere la somministrazione di un farmaco in urgenza (convulsioni febbrili). Questi bambini devono avere i farmaci sempre con sé, anche in caso di brevi spostamenti da casa e gli adulti di riferimento devono essere a conoscenza della patologia di base, delle manifestazioni cliniche e della modalità di somministrazione dei farmaci.
Bambini e insetti
-Punture di insetto e bambini: cosa applicare
L’estate, si sa, è la stagione migliore per godersi l’aria aperta e le lunghe passeggiate nella natura. Sfortunatamente queste piacevoli esperienze possono essere turbate da sgradevoli incontri con insetti: zanzare, api, vespe e zecche proliferano nella bella stagione. Ecco alcuni pratici consigli per non farsi prendere in contropiede
-Le punture di zanzare provocano irritazione, prurito e lieve gonfiore. In caso di irritazione locale intensa applicare ghiaccio e antistaminici per lenire il fastidio.
-Trattando le punture di api, vespe e calabroni la questione si fa più seria. I sintomi vanno da semplici disturbi locali che regrediscono in 24-48 ore, fino ad anafilassi in caso di soggetti allergici (in questo caso allertare immediatamente i soccorsi chiamando il 112). Il veleno di questi insetti può anche dare vomito, diarrea, cefalea e febbre. Rimuovere pungiglione con pinzette, disinfettare la ferita e applicare ghiaccio per dolore e antistaminici/cortisonici in crema per l’infiammazione ed il prurito.
-Il problema più grave si ha in seguito ad una puntura di zecca: l’animaletto rimane attaccato alla pelle e va rimosso con una pinzetta, cercando di afferrarlo il più vicino possibile alla pelle, facendo poi un movimento di trazione in senso rotatorio (non va “strappata via”) in modo da poterlo estrarre completamente. Disinfettare poi accuratamente la parte ed assumere eventuali antistaminici per il prurito. Questa puntura necessita di attento monitoraggio perché dopo 30-40 giorni è possibile osservare una reazione cutanea circolare associata a febbre, malessere e dolori muscolari che va subito segnalata al pediatra.